giovedì 27 agosto 2009

VITA DURA PER I CATTOLICI

Ricevo e pubblico una lettera aperta attraverso la quale un simpatizzante del PDL (che desidera rimanere anonimo ma si riconosce nella componente cattolica del costituendo partito) vuole condividere con gli alleati una serie di riflessioni.

Sui temi etici e di diritto alla vita risulta più complicato collocare le forze politiche, dichiaratamente di destra o di sinistra, in due schieramenti contrapposti ben definiti.
In questi giorni di fine estate, il clima già rovente è stato ulteriormente riscaldato da fatti di cronaca che hanno mosso il dibattito politico, portandolo in contrapposizione ideologica con le posizioni del Vaticano e del mondo cattolico.
In primis troviamo gli attacchi della Lega Nord sui temi riguardanti lo sbarco clandestino sulle coste italiane;
gli amici della Lega Nord, nostri preziosi alleati, però non possono non tener conto che è giunto il momento di fare interventi più attenti e mirati, abbandonando quella comunicazione a spot spicciola e superficiale che, porterà sì un consenso elettorale in quanto fa leva sull’emotività popolare, ma a lungo provocherà inesorabilmente una inversione del consenso.
Siamo certi che la Lega Nord non voglia far annegare i migranti; noi non potremmo coalizzarci per un solo minuto con chiunque dichiari che la vita umana non debba essere salvata.
Quello che chiediamo è una maggior attenzione alla comunicazione evitando così sciocchezze come il giochino su Facebook ideato da Renzo Bossi.
Spostiamoci sulla proposta di Legge per la regolamentazione del fine vita. Sempre in questi giorni sono state fatte affermazioni pesanti sul ddl – Calabrò (anti-eutanasia) dal Presidente della Camera On. Gianfranco Fini, il quale dopo averlo criticato, ha espresso l’intenzione di procedere ad una sua revisione sostanziale.
Ora, è comprensibile che nella discussione parlamentare a Montecitorio si possano prevedere aggiusta –
menti alla proposta, ma arrivare a snaturare quanto già analizzato e approvato nelle varie commissioni ed al Senato, ci sembra veramente troppo.
Terzo ed ultimo punto la RU-486; non tutto il governo si è opposto all’introduzione della pillola abortiva, che si poteva fermare se tutti quelli che potevano, si fossero impegnati a farlo.
Dall’autunno prossimo sarà possibile usare la RU-486 al posto dell’intervento chirurgico e qualcuno già festeggia!
Ma di chi è la vittoria? Viviamo in una società in cui si spendono molte più energie per impedire la vita che per aiutarla.
Il nostro lavoro deve concentrarsi sulla non banalizzazione dell’aborto, sulle modalità di somministrazione della pillola e sui limiti di utilizzo; non deve essere un contraccettivo d’emergenza e non deve aggirare la legge 194. Con la sua apparente facilità d’impiego fa dimenticare che l’aborto rimane una decisione estremamente grave che ora, viene totalmente trasferita alla donna.

In questi tre temi analizzati, la componente cattolica del PdL deve farsi ascoltare, deve combattere per far si che il fare politica continui ad operare e ricercare il bene dell’uomo; quel bene non identificabile solamente con aspetti egoistici e di soddisfacimento privato ma, riscontrabile nel rispetto della vita in tutti i suoi aspetti belli e brutti: la vita è una componente di esperienze positive e negative ed entrambe portano
la persona a migliorarsi e ad elevarsi spiritualmente.