martedì 9 febbraio 2010

COMUNICATO di Fabrizio Giachi
Consigliere Comunale – Gruppo Farisoglio
PDL
Ex componente del Comitato civico per l’interramento


L’interramento della ferrovia di Castellanza ottenuto nonostante Livio Frigoli e stazione perduta per colpa di Livio Frigoli

Leggo in questi giorni, sui vari siti e quotidiani locali alcune affermazioni fatte dall’ex Sindaco Livio Frigoli che non soltanto sono assolutamente false ma che suonano come una presa in giro per chi come il sottoscritto, ha vissuto in prima linea ed in prima persona tutto l’iter che nel corso degli anni ha portato alla realizzazione del tunnel per l’interramento della ferrovia di Castellanza. Anzitutto prendo atto con rammarico che nessuno, né della maggioranza né dell’opposizione, ha mai citato né ricordato la figura di Antonio Tellarini e del “suo” comitato civico per l’interramento. E’ prevalentemente grazie a lui e alle sue tante battaglie, alcune delle quali combattute insieme, se oggi si è potuta portare a termine quest’opera così importante per la città. Grazie Antonio! Ricordo con affetto e nostalgia le tante manifestazioni, quando andammo, ad esempio, a protestare insieme nel consiglio comunale di Busto Arsizio. Rammento quando avevi acquistato alcune azioni delle Ferrovie Nord per poter andare alle assemblee della società a portare avanti le istanze di tutti noi. Fu soprattutto grazie alla sua determinazione ma anche ad una vera e propria insurrezione popolare se l’ex Sindaco Frigoli fu costretto a cambiare idea sull’interramento. Le ottomila firme sono vere e ci sono ancora tutte a testimoniare e ricordare quel periodo! E’ vero, l’ex Sindaco ha riconosciuto di essere stato un acerrimo nemico dell’interramento e di essersi schierato apertamente e con ogni mezzo per mantenere i binari in superfice. (Vi lascio immaginare cosa accadrebbe oggi con oltre cento treni al giorno previsti in transito!) Ma ha tralasciato di ricordare l’odio, la cattiveria, le minacce e le offese personali rivolte da lui a chi come noi si impegnava in modo semplicemente popolare e democratico per fare qualcosa di utile per la propria città. Ad ogni modo: cambiò idea e nonostante ne fosse avverso (non lo ha nascosto nemmeno delle dichiarazioni di questi giorni) decise di saltare sul “carro dei vincitori” e di abbracciare la causa dell’interramento cosicché nonostante lui ci si poté avviare verso la realizzazione di quest’opera. Tutto ciò premesso, va invece dato atto del grande lavoro poi svolto per il reperimento dei fondi. Soprattutto in considerazione della difficoltà di far dialogare tra loro tre livelli istituzionali diversi ( Comune, Provincia e Regione) che allora avevano tre colori politici diversi. Un piccolo capolavoro di collaborazione politica forse più unico che raro. Così come, con analoga sincerità, non si può tralasciare quanto fatto dall’allora ministro dei trasporti Burlando, dall’ex presidente delle provincia di Varese Massimo Ferrario e persino il ruolo non secondario svolto da Antonio Di Pietro che allora frequentava il nostro ateneo. Così venne realizzato un progetto per l’interramento della ferrovia che permetteva alla stazione di Castellanza di rimanere nello stesso posto, semplicemente interrandola insieme ai binari cioè a 17 metri di profondità. Nulla di particolare, vi sono delle fermate della metropolitana poste a maggiore profondità! Dunque il progetto venne approvato e fu persino emesso il bando per la sua realizzazione. Ma qui altro colpo di scena: l’ex Sindaco cambia ancora idea e in virtù di un parere, assolutamente non vincolante di una commissione interministeriale, (la nr.1221) obbligò il Consiglio Comunale a scegliere tra l’interramento o il mantenimento in loco della stazione. In estrema sintesi questa commissione (cui partecipavano anche ingegneri delle ferrovie Nord!!) segnalava come in caso di incidenti, potesse essere pericoloso il fatto che persone e merci potessero trovarsi alla stessa profondità. Tale parere, ribadisco non vincolante, faceva comunque ben presente che non vi era nessuna normativa né nazionale, né europea che imponesse di rinunciare all’opera così com’era stata progettata. La commissione si esprimeva semplicemente “sull’onda dell’emotività causata dall’incidente avvenuto sotto il Monte Bianco” che riguardava tra l’altro il trasporto su strada e non quello su rotaia. Come gruppo consiliare (anno 2000), proponemmo addirittura di sottoporre la questione ai cittadini organizzando un referendum, ma l’ipotesi venne immediatamente bocciata dal Frigoli. Così noi tutti, in buona fede, costretti a scegliere tra l’interramento, che ci era costato tante battaglie, e la traslazione della stazione a poche centinaia di metri, scegliemmo la prima soluzione, cadendo così in un tranello organizzato con estrema abilità. Il primo ad accorgersi dell’inganno del Frigoli fu il consigliere Tiziano Langè, e immediatamente dopo l’ingegner Antonio Tellarini. Quest’ultimo infatti propose diverse varianti al progetto che consentissero la realizzazione dell’interramento senza cambiare l’ubicazione della stazione, ma queste proposte rimasero purtroppo inascoltate. Da ultimo propose di mantenere un binario in superfice per gli spostamenti locali, il cosiddetto “tramtreno” che accompagnasse l’interramento. Ma qui le nostre strade si separarono in quanto ritenni e lo ritengo tutt’ora, che la presenza di un binario in superfice per qualsivoglia necessità, vanificasse l’utilità dell’interramento stesso. Questo è esattamente quanto accaduto, semplicemente ma realisticamente. In seguito nacque anche una specie di comitato “amici della stazione”, un comitato “truffa” inventato da due attuali consiglieri comunali del Partito Democratico (Lidia Zaffaroni e Michele Palazzo) per fare finta di contrapporsi alle decisioni dell’ex Sindaco facente parte del loro stesso partito.
Un comitato così “truffa” che anche il sottoscritto vi si è trovato iscritto senza averlo mai né richiesto nè autorizzato. Il seguito purtroppo lo conosciamo tutti ed è la triste odissea dei poveri pendolari cui tutti fingono di interessarsi ma per i quali nessuno sta facendo concretamente qualcosa. Solo spot elettorali per le prossime elezioni regionali fatti sia da Frigoli e dagli altri esponenti del Partito Democratico che, ahimè, dagli esponenti del partito cui faccio riferimento, il Popolo delle Libertà.
Prendo atto anche del fatto che Frigoli considera un difetto quello del nostro Sindaco di dover lavorare per mantenere la sua famiglia. Bene, anche io ho questo difetto, sono un cittadino come tutti gli altri, che lavora come tutti gli altri , non siamo politici professionisti che vivono con lo stipendio di Sindaco o le rendite della politica come fa lui da oltre venti anni. Per quanto riguarda i concorsi e le assunzioni da lui citati, devo dire che è stato davvero un maestro e abbiamo tutto da imparare da lui. Infatti è sufficiente entrare oggi in Comune per avere a che fare immediatamente con qualche parente stretto di qualche consigliere comunale che lo sosteneva in quegli anni…

Fabrizio Giachi
Consigliere Comunale – Gruppo Farisoglio – PDL
Ex componente del Comitato civico per l’interramento

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